Ciao! Mi chiamo Gabriele , ho 19 anni, e tra le mie tante passioni mi piacesviluppare videogiochi . È qualcosa che faccio da un bel po’ di tempo ormai, poco più di 5 anni , e che mi ha dato davvero molto. Certo, potrebbe non essere una passione comune, ma vi assicuro che mi ha letteralmente cambiato la vita. Forse sto correndo troppo però, partiamo con calma, dall’inizio.
Era il lontanissimo 2017. Allora frequentavo la terza media, e come ben saprete, prima di scegliere in che scuola andare alle superiori, è consigliato frequentare gli open day dei vari istituti per capire cosa ciascuno offre e quale sia più adatto alle proprie inclinazioni. Io avevo già scelto la strada del liceo scientifico, ma per curiosità ho preferito dare un’occhiata anche all’open day organizzato da un istituto tecnico vicino al mio paese. E per fortuna che l’ho fatto.
Alla fine di quelle poche ore di laboratori ed esperienze guidate siamo stati condotti nell’aula di informatica della scuola e ci hanno fatto prendere posto davanti ai computer. Sullo schermo c’era un semplicissimo gioco di macchine
, e il professore ci ha mostrato molto brevemente come modificarlo e fare in modo che le auto corressero più velocemente quando rimanevano sul tracciato.
La cosa mi ha subito incuriosito. Ero rimasto affascinato dal fatto che una disciplina come l’informatica potesse venire insegnata attraverso un videogioco, e ho voluto saperne di più.Tornato a casa, quel giorno, ho scaricato Scratch
, il programma in cui era stato realizzato il gioco e che veniva utilizzato per insegnare la programmazione attraverso un approccio visuale. Ricordo benissimo che nel giro di non molto tempo realizzai il mio primo “gioco” (o almeno la prima cosa che assomigliasse effettivamente a un videogioco): una specie di Flappy Bird in cui l’obiettivo era muovere un aereo e schivare le nuvole che si avvicinavano. Era terribile, ma era pur sempre un tentativo.
Img. 1: "Candyland ", Il primo gioco che abbia mai pubblicato, realizzato in Scratch (il programma che vedete nell 'immagine).
Da lì in poi ho cominciato a imparare sempre di più e nel giro di un paio di mesi ho iniziato a pubblicare i miei giochi online. In rete trovate ancora molti dei miei progetti, ciascuno con la sua storia. Con il tempo ho imparato sempre di più, ma avevo voglia di novità e di spingermi oltre a quello che Scratch offriva.
Così, un giorno, conobbi per caso da un video su YouTube Samuele Sciacca
, sviluppatore di videogiochi professionista. Grazie a lui venni a conoscenza di Construct
, un motore di sviluppo di videogiochi web, che ho cominciato a studiare. Nel frattempo mi dedicavo anche alla pixel art, in modo da poter dare libero sfogo alla mia creatività e di poter realizzare videogiochi completamente in autonomia.
Con il passare del tempo, grazie alla community di sviluppatori che Samuele aveva creato, ho conosciuto persone meravigliose con cui ho condiviso i miei progetti e da cui ho ricevuto tantissimi feedback, e sono persino arrivate le prime piccole commissioni. Poi accadde qualcosa che non dimenticherò mai: il programma che ormai utilizzavo, Construct, era un software a pagamento che però offriva una versione gratuita molto limitata che era quella che utilizzavo. Purtroppo le limitazioni cominciavano ad essere troppo restrittive, ma non avevo i soldi per permettermi la versione a pagamento.
Img. 2: "Run Santa Run!", videogioco che ho sviluppato in 4 giorni per una game jam a tema natalizio organizzata da Samuele.
Un giorno, però, venni a sapere di una game jam in cui i vincitori avrebbero ricevuto in premio proprio la versione premium del programma che mi interessava. Per chi non lo sapesse, una game jam è una competizione tra sviluppatori di videogiochi in cui bisogna realizzare un gioco attorno a un tema dato, e viene poi premiato il gioco migliore. Ho partecipato alla jam lavorando da solo al mio gioco e tenendomi in stretto contatto con un altro ragazzo, Vincenzo , che lavorava al suo. Insieme ci siamo aiutati a vicenda, e alla fine io mi sono classificato quinto e lui sesto, e così entrambi abbiamo ricevuto il premio che tanto desideravamo. Giuro che quello è stato uno dei momenti più felici della mia vita .
Img. 3: "Waiting Planet ", il videogioco mobile che ho presentato alla game jam e con cui mi sono classificato #5
Ora libero di sperimentare ho cominciato a sviluppare a più non posso e a cimentarmi in nuovi progetti. A circa 16 anni venni a contatto con Gamindo
, una start up trevigiana specializzata in advergames. Ricordo benissimo di aver fatto la prima call con Matteo
, fondatore della startup insieme al socio Nicolò
, durante la didattica a distanza, dopo aver incaricato un mio compagno di classe di coprirmi per non essere messo assente! Così pian piano sono cominciati i primi progetti per Gamindo e le prime vere esperienze nel campo dell’advergaming. Da lì in poi la mia crescita è stata esponenziale, e Matteo e Nicolò hanno fatto di tutto per coltivare il mio potenziale.
Imparare cose nuove da allora è diventata la norma: da nuovi linguaggi di programmazione a nuovi software, fino all’intelligenza artificiale e al 3D. Ma non solo. Dopo aver incontrato Matteo e Nicolò nel loro “quartier generale” sono rimasto affascinato dal loro modo di vedere le cose e di approcciarsi alle novità. Questo mi ha fatto molto riflettere, e da quel momento ho iniziato a guardare al mondo con occhi diversi, con un atteggiamento più analitico e più cosciente di quelle che sono le mie potenzialità e i miei limiti. Così, mentre sviluppavo videogiochi con loro, mi sono domandato cosa effettivamente avrei voluto fare di questa mia passione.
Img. 4: "Divano Race ", l 'advergame di Wudy che ho realizzato con i ragazzi di Gamindo.
Ora ho 19 anni, frequento il corso di laurea in informatica all’università di Padova
e sono qui per fare di un sogno una realtà. Sviluppare videogiochi per me è bellissimo, e credo davvero che il videogioco in sé sia qualcosa di prezioso di cui tutti noi dovremmo apprezzare la bellezza. Il fatto che anche le aziende se ne siano accorte e che puntino in questo settore ne è la prova diretta, ma sono convinto si possa fare di più. Sono convinto che il mondo dell’advergaming e del gaming in generale abbia ancora molta strada da fare
, e sono pronto a mettermi in gioco per muovere il primo passo verso la direzione giusta.
E voi, siete dalla mia parte?